mercoledì 30 ottobre 2013

OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI


Indulgenze in suffragio dei defunti:

Indulgenza plenaria
chi visita il cimitero e prega, anche solo mentalmente, per i defunti nei giorni dall'1 all'8 novembre; oppure chi visita una chiesa o un oratorio, e recita il Padre nostro e il Credo, nel giorno della Commemorazione dei fedeli defunti.
 
Indulgenza parziale
chi visita il cimitero e prega, anche solo mentalmente, per i defunti; oppure chi recita devotamente le Lodi o i Vespri dell'ufficio dei defunti o l'invocazione l'Eterno riposo.
 
(Ench. Indulg. Ed. 1999, conc. n. 29)

giovedì 12 settembre 2013

Lettera di Emanuele Buonocore

Ieri sera una carissima amica mi ha chiesto di celebrare una Messa per suo figlio, morto ragazzo; l'ho fatto con tutto il cuore anche perché sono convinto che l'amore di Dio lo ha accolto tra gli angeli. Ieri sera nella posta della Parrocchia trovo una lettera che il papà di Ennio ha indirizzato alla Parrocchia ed ho pensato di renderla pubblica nel blog della Parrocchia.
don Gino

Cari tutti,

nella circostanza desidero esprimere una riflessione su un percorso che vorrei condividere con la Comunità S. Antonio e con il suo Parroco don Gino Alessi, nella speranza di rafforzare sensibilità e solidarietà nei confronti del dramma che vivono tante famiglie nell’affrontare la perdita di una giovane vita comunque stroncata , tanto più se si tratta di un proprio figlio.

Ebbene, nel mio caso, sono passati sette anni da quel tragico 11 settembre 2006, giorno in cui ha perso la vita mio figlio Ennio. Da allora, affiorano senza interruzione immagini e scatti che lo ricordano dalla nascita a poco prima dell’evento e che rimarranno impressi nella memoria nonostante lo scorrere del tempo. Durante questi anni, ho provato a pensare come sarebbe cresciuto, cosa avrebbe fatto, come avrebbe affrontato piccoli e grandi problemi dell’agire quotidiano, con la sua semplicità di comportamento, con il suo sorriso splendido e solare, con la sua gioia per la vita e con la sua sensibilità a compenetrarsi nelle difficoltà degli altri, in special modo di bambini e anziani.

Per quanto mi riguarda anch’io sono cresciuto nella meravigliosa esperienza di padre e genitore, gratificato dallo stare insieme, tutte le volte possibili, trascorrendo con lui e suo fratello Edoardo momenti di irripetibile felicità; in fondo, ciascun genitore, proprio per il fatto di essere tale, si crea un immaginario di vita che inesorabilmente si incrocia e rapporta con le aspettative dei figli, indipendentemente dalle scelte che ciascuno di loro intraprenderà, come  è giusto che sia. In una sola parola li sostieni materialmente nella crescita e cerchi di educarli nello spirito.

Tutto ciò di colpo viene meno: in un solo istante, violento e brutale, viene irrimediabilmente spezzato un progetto di vita.

In questi lunghi sette anni ho cercato, con alterna fortuna, di elaborare il dolore e la sofferenza che si provano, che spesso si impossessano del tuo io, fino a paralizzarlo e renderlo estraneo in qualunque circostanza e in qualsiasi ambiente, prigioniero di quel vuoto che ti porta ad essere lontano dagli altri. Per cui, credo sia difficile rientrare nella pregressa dimensione di serenità e bisogna accettare di convivere con un malessere, a volte quasi un disagio,  che non ti abbandona mai, anche quando regali un sorriso agli altri. Ma bisogna vivere con estrema dignità e compostezza per rilanciare l’immenso e profondo significato della vita.

Comunque sia, trovo grande forza nel pensare, e di ciò ne sono realmente certo, che siamo sempre accanto io e te, caro Ennio, che mi guidi e accompagni sempre, chiedendoti di ascoltare e accudire tutti coloro che ti hanno conosciuto e amato in terra, ma anche coloro che hanno bisogno. E’ questo il grande regalo della vita: ripartire sempre con il percorso della speranza ad affrontare anche l’insopportabile; e ciò vale per tutti, genitori, figli, chiesa, istituzioni. Dobbiamo adoperarci concretamente affinchè si affermino nuovi comportamenti educativi che aiutino i giovani sopra ogni cosa, a preservarli dai pericoli odierni, a sensibilizzarli sui rischi connessi alla guida, fermo restando il ruolo di grande responsabilità delle istituzioni nell’assicurare quella sicurezza delle strade, molto spesso disattesa.

A te caro Ennio, grazie per essere stato ancora con noi.

Tuo padre Emanuele